Cibernetica (links)
La cibernetica non nasce come osservazione e misurazione, bensì per la progettazione e realizzazione di sistemi artificiali automatici. Viene definita da N.Wiener (Biblio) "scienza della comunicazione e del controllo" (1950) ed è alla base delle scienze e delle tecnologie computazionali .


Feedback
Sistemi eteronomi
Sistemi autonomi



Feedback
Il principio cardine della cibernetica è quello di feedback o retroazione (def.), con il quale l’output di un sistema, cioè la sua azione verso l’ambiente, rientra in esso, insieme agli altri input, o dati in ingresso ; nell’istante successivo, il sistema confronta l’output con il proprio ‘scopo’ e corregge la sua azione. Tale processo è parzialmente autoreferenziale, in quanto il sistema tiene conto del proprio comportamento precedente.

Oltre alle prime realizzazioni tecniche, la cibernetica dà inizio ad un vivace dibattito teorico che, in congiunzione alla Teoria dei sistemi, vede l’applicazione del modello retroattivo ai più disparati campi della ricerca scientifica : sistemi biologici, sistemi psicologici, sistemi sociali. Diviene un vero e proprio approccio interdisciplinare, che avvicina le scienze della natura alle scienze sociali, così come l’osservazione alla progettazione.
Ma già alla nascita della cibernetica, nel primo incontro delle Macy Conferences nel marzo del 1946, si delinearono due paradigmi alternativi: quello sostenuto da J.von Neumann, basato su sistemi eteronomi, e quello sostenuto da Wiener (Biblio), basato su sistemi autonomi (Varela).



Sistemi eteronomi
La maggior parte dei computer usati oggi hanno seguito il paradigma di von Neumann dei sistemi eteronomi, a sua volta mutuato dai pioneristici studi di Babbage. Questi sistemi sono caratterizzati dalla corrispondenza interno/esterno attraverso la rappresentazione dell'ambiente nel sistema da parte dell'uomo.
Non vi è autonoma creazione di senso ma implementazione interna di senso esterno. Il sistema funziona in base alla logica di input/output, cioè una catena monocausale di trasformazione dei dati immessi in ingresso nei risultati richiesti in uscita.
Dati, risultati e programma, che fornisce le regole di trasformazione, sono determinati dall'uomo; il sistema è perciò detto eteronomo.

Queste macchine sono orientate alla risoluzione di problemi (problem solving) per mezzo del calcolo numerico e delle operazioni logiche che permettono la manipolazione di simboli.
I circuiti elettronici costituiscono operatori logici elementari atti a risolvere le singole operazioni in cui viene scomposto il problema.
I computer sono macchine booleane in base 2, cioè applicano l'algebra inventata da G.Boole secondo il sistema di numerazione binario, per cui l'unità di informazione è il bit (derivato da binary digit: cifra binaria - def.) che può assumere solo i valori discreti 0 e 1. Questa differenza logica primaria deriva dalla differenza di stato on/off (acceso/spento) degli interruttori elettrici e riflette la logica bivalente vero/falso della tradizione filosofica occidentale. Ma, come abbiamo visto, questa logica è stata scardinata da Gödel.



Sistemi autonomi
Wiener (Biblio) concepisce i sistemi come chiusi operazionalmente e dunque autoreferenziali e autocomportamentali, cioè funzionanti in base al punto di vista interno e ai propri comportamenti precedenti. La relazione con l'esterno è dovuta alla creazione di un mondo attraverso la produzione di senso interno.

Questo paradigma si affermerà solo nel secondo periodo della cibernetica e sarà alla base dei tentativi della Intelligenza Artificiale di costruire macchine autonome in grado di apprendere. Nonostante le delusioni e gli insuccessi, questi studi hanno condotto alla realizzazione di computer paralleli e di reti neurali.